
La ricerca di un pensiero cosciente può sprofondarci nel sottosuolo di noi stessi, lì, dove la luce della consapevolezza si trasforma nel buio di ciò che possiamo essere o diventare.
Nessuno si identificherebbe con il protagonista di questo breve e terribile romanzo, eppure le sue parole, le sue gesta, la sua inguaribile malattia di esistere, possono risvegliare in ciascuno di noi qualcosa di inconfessabile, ma che abbiamo attraversato.
Ed è una confessione, quella a cui assistiamo, una confessione che non lascia scampo all’ipocrisia ed in cui è difficile specchiarsi come esseri umani.
La luce che si accende sul protagonista è una luce nera, come può esserlo quella con cui si sviluppavano una volta le fotografie ed a mano a mano che i dettagli appaiono sempre più nitidi ai nostri occhi ed alle nostre orecchie, vorremmo voltare lo sguardo, non ascoltare, rifugiarsi in un altrove che forse non esiste.
Ospiti nel sottosuolo del protagonista, sia fisico che drammatico, occorre affrontare le parole di Fëdor Dostoevskij per quello che possono richiamare di noi stessi.
Nel nostro esistere quotidiano, dove la cultura produce sempre un 4 moltiplicando un 2×2, lasciamo che, almeno questa volta, 2×2 possa essere 5.
Roberto Bacci
staff brasiliano
scenografia e costumi Marcio Medina
assistente scenografia Maristela Tetzlaf
luci Fábio Retti
montagem e operação técnica Vinicius Dadamo
produção e administração Iza Marie Miceli
Tradução para o Português Anna Mantovani
Calendario
– 28 novembre 2015, la Città del teatro, Cascina
– 3 e 4 dicembre 2015, Teatro della Pergola, Firenze
– 5 e 6 dicembre 2015, Teatro Era, Pontedera
– 10 dicembre 2015, Teatro del Giglio, Lucca
– 11 e 12 dicembre 2015, Teatro delle Commedie, Livorno
– 17 dicembre 2015, Cinema Teatro Lux, Pisa