
Una donna, nella sua età matura, sale sulla montagna dove, in un sanatorio, è ricoverata una sua parente.
Anche lei verrà addestrata alle regole di questo luogo.
Gli anni passano e l’incantamento di quel mondo tra la vita e la morte, finisce per suscitare in lei le domande: Di chi sei ? Da dove vieni ?
Ciò che resta: da “La Montagna Incantata” di Thomas Mann.
Le impronte lasciate durante le prove da alcuni personaggi del libro e raccolte dagli attori in 4 mesi di lavoro.
Hans Castorp, il giovane protagonista, e Joachim Ziemssen, il cugino coetaneo, interpretati da due attrici, gemelle e di circa 20 anni più anziane dei personaggi del romanzo.
L’eco di una frase: “Non voglio concedere alla morte il dominio sui miei pensieri”.
Ciò che resta: allontanandoci.
Ognuno di noi ha subito la perdita di una persona vicina.
Di fronte a questa perdita, ci poniamo di solito domande che nel tempo svaniscono.
Ma che cosa resta di loro allontanandoci?
Ciò che resta: della montagna.
“Si sale, si vede
si discende, non si vede più
ma si è visto”
R. Daumal
Ciò che resta: di un albergo di cura d’alta montagna.
Sei porte.
Ciò che resta: da ora alla morte.