
Le parole nascoste è un’esplorazione creativa dell’interazione fra canti del Sud degli Stati Uniti, canti appartenenti alla tradizione degli schiavi, e testi legati all’origine della Cristianità, tradotti principalmente dal copto, provenienti dall’attuale Egitto e dal Medio Oriente.
I canti liturgici della tradizione nera posseggono qualità che aprono possibilità di riscoprire vie di trasformazione e contatto. Le parole nascoste interroga i testi e i canti. Quale può essere al giorno d’oggi la funzione di questi canti e di questi testi, che stanno entrambi alla radice della nostra cultura contemporanea, in modi diversi? Quale può essere la natura e il senso dei processi che essi mettono in moto e dell’evento cui danno vita? Come può la qualità di questi processi circolare e toccare le persone che ci stanno intorno?
Le possibilità che questo lavoro esplora si manifestano attraverso elementi semplicissimi e condivisibili: azione, contatto, parola, canto, danza. Intuiamo che la natura di questo nuovo lavoro possa creare le condizioni perché un incontro possa avere luogo, sotto il segno di un bisogno forse condiviso e senza nome.