
Testo finalista del premio Pulitzer 2015, Marjorie Prime esplora il rapporto tra memoria e identità in un futuro prossimo in cui l’umanità convive con l’intelligenza artificiale. Qual è il rischio di appannare la linea di demarcazione tra questi due mondi? L’ottantenne Marjorie è affetta da Alzheimer e il suo senso d’identità è in perenne deterioramento. Passa le sue giornate a conversare con un Prime, una copia digitale e ringiovanita del defunto marito Walter, che condivide con lei i ricordi per supportarne la memoria incerta. Come ricostruirà il suo passato, e cosa deciderà di dimenticarsi? E quali effetti può provocare l’interazione con una macchina che sa più cose su di noi di quante noi stessi riusciamo a ricordare?
Raphael Tobia Vogel – dopo i successi di Buon anno, ragazzi e Per strada – dirige una grande interprete del teatro italiano, Ivana Monti nei panni dell’anziana Marjorie.