
Opera Rock
Ispirata alla musica e ai temi giovanili degli anni ‘70
L’idea di Musica Ribelle nasce come un percorso ideativo e creativo aperto, a più voci, intorno ad una scelta precisa: scrivere e realizzare uno spettacolo sulla musica, la testimonianza artistica, politica e umana di Eugenio Finardi. Obiettivo finale quello di produrre uno spettacolo teatrale di chiara matrice rock, non solo per le sonorità che lo segnano ma, soprattutto, per l’attitudine, l’approccio, l’ispirazione, l’anima.
Dopo il grande successo di Spring Awakening, Musica Ribelle è un’opera dalla netta matrice rock. Una storia che parla ancora a quelle migliaia di ragazzi che hanno seguito per oltre due anni le rappresentazioni in Italia di Spring Awakening.
Una storia che parla con loro, ma parla anche “di” loro e delle generazioni più mature. Una storia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, di politica, di poesia, amore, vita, musica.
Musica Ribelle è un’opera che per i suoi contenuti e per la sua forza evocativa permette, in particolare in questo momento storico, di parlare un linguaggio di verità e di autenticità, sia alle nuove generazioni sia al pubblico tradizionalmente legato al teatro di prosa.
Uno spettacolo emozionante, schietto, crudo, eseguito da un cast di grandissimo talento e un gruppo di musicisti, anch’essi attori, che suonano dal vivo. Il tutto in una cornice scenica essenziale ed efficace, in cui si inseriscono soluzioni di video grafica di alto impatto espressivo.
TRAMA
Musica Ribelle. Le storie dei due protagonisti, corrono in parallelo. Sette anni per Vento e il suo collettivo, sette giorni per Lara93 e il suo mondo di dropouts ai margini del sistema.
Sarà lei a scoprire la vita segreta e la storia nascosta di Hugo, attraverso i suoi diari giovanili ritrovati tra le cianfrusaglie dello scantinato. Mentre la sua vita rapidamente scivola nell’incubo dell’anoressia.
Vento invece nel corso di quegli anni straordinari, si allontanerà sempre di più dal gruppo, perdendo Patrizia, entrando in contrasto con il collettivo e rifugiandosi progressivamente nell’eroina. É la fine dei sogni di rivoluzione, delle radio libere, del parco Lambro. E’ l’epilogo di un’epoca nelle morti di Peppino Impastato e Demetrio Stratos. La fantasia lascia il posto alla lotta armata. Poi il disimpegno e il riflusso.”