
Ai figli partiti
Con un’azione teatrale che vuole prima di tutto essere un’esperienza condivisa prendono vita piccoli eroi, talvolta così piccoli da risultare invisibili occhi del mondo. Una produzione Teatro del Piccione.
Trama
Una stanza contornata da un bosco, all’interno un tavolo e sette sedie. Tre notti da attraversare, tre case da abitare, tre personaggi femminili che, in sequenza, accolgono gli spettatori per farli viaggiare, immobili sulle loro sedie, nel destino di chi coraggiosamente parte da casa per salvarsi la vita, o di chi si mette in viaggio, con altrettanto coraggio, per diventare grande. E sullo sfondo, in controluce, la forza evocatrice della fiaba.
Eroi piccoli come Pollicino, piccoli come quando si deve ancora crescere, piccoli come quando si ha paura di non farcela. Ma anche piccoli perché invisibili agli occhi del mondo. Eroi con l’iniziale minuscola, dentro quella Storia maiuscola che procede inesorabile senza guardare in faccia nessuno. Ecco, fermiamoci un momento, invece: guardiamoci negli occhi, beviamo un bicchier d’acqua insieme, ascoltiamo il denso fluire delle parole, stiamo vicini. Così che il viaggio accada, dentro un’azione teatrale che vuole essere prima di tutto esperienza, condivisa.