
Il mio cuore, come il mare,
non ha limiti e il mio amore è profondo
quanto il mare: più a te ne concedo
più ne possiedo, perché l’uno e l’altro
sono infiniti.
Giulietta – II atto – W. Shakespeare
Lo stato d’animo, che riassumiamo col sentimento dell’amore, contiene colori molto diversi da loro. La storia di Romeo e Giulietta incarna bene questo viaggio attraverso una mente posseduta dal demone dell’amore. La realtà diventa un sogno che degenera in un incubo, ingenerato dalle nostre stesse inquietudini. La paura blocca e crea per sua diretta conseguenza gli eventi che ci metteranno alla prova.Romeo e Giulietta è una storia sul coraggio. La forza delle parole di Romeo e Giulietta contengono la vibrazione dell’infinito, immagine che generalmente sappiamo solo abbinare alla morte. Abbiamo bisogno di violentare il nostro senso del limite per percepire il trascendente a cui l’uomo aspira per sua natura.
Romeo e Giulietta è una storia sul coraggio.
Ascoltare i giuramenti degli amanti ci procura un brivido che non riusciamo a spiegare.
È paura. Rischiamo di non sentirci all’altezza di quelle parole, di quelle immagini evocate che mantengono intatta la loro universalità nonostante siano state scritte più di quattro cento anni fa.
Oggi non è l’odio tra le famiglie che ci blocca, ma qualcosa, un nodo, un callo che si è sviluppato dentro di noi e ci impedisce di prendere il volo.
Ciò che ci colpisce di questa storia non è tanto l’insanabile odio tra i Montecchi e i Capuleti, ma la forza delle parole di Romeo e Giulietta. Contengono qualcosa di misterioso; la vibrazione dell’infinito. Immagine che generalmente sappiamo solo abbinare alla morte, unico appuntamento certo della nostra vita.
E infatti solo l’incontro con essa proietta quest’amore nella sfera del trascendentale.
Abbiamo bisogno di violentare il nostro senso del limite per, almeno, percepire l’infinita possibilità del animo umano.
Romeo e Giulietta è un viaggio dentro le nostre paure, le nostre inquietudini; siamo ormai disabituati a porci nella condizione di non aver più nulla da perdere, siamo rimasti avvinghiati al nostro orticello ormai incapaci di spostare la prospettiva più lontano.
Allora il privilegio di confrontarsi con la storia di Romeo e Giulietta può ricordarci che spostare il proprio cielo un pò più in su è ancora possibile.
Il punto di vista è quello degli amanti. Sono loro che creano uno spazio fatto di scale, un labirinto, una geografia mentale che risponde ai loro stati emotivi.
Uno spazio di cui è difficile riconoscerne le traiettorie come per il destino, o meglio il fato, di fronte al quale non possiamo che smarrirci.
Claudio Autelli